Imprinting
Imprinting
San Esteban de Litera, un angolo magico alle pendici dei Pirenei, un tesoro nascosto che custodisco nel profondo della mia memoria. Ogni estate, durante la mia infanzia e adolescenza, questo piccolo paese dell'Aragona, in Spagna, diventava il mio rifugio di gioia e avventura. Insieme alla mia famiglia e agli amici, vivevamo l'essenza di questo luogo con una passione che solo i cuori giovani possono provare. Ma ora, con il tempo che scorre tra le dita, mi ritrovo a rimpiangere ogni angolo di questo luogo.
San Esteban, con le sue strade lastricate che si snodano come serpenti tra le antiche case di pietra, mi è sempre sembrato un luogo tratto da una fiaba. Ogni angolo nascondeva segreti e ricordi, dall'odore del pane appena sfornato che invadeva il panificio dell'angolo, al costante brusio dei vicini che si salutavano affettuosamente nella piazza del paese. In estate, le strade prendevano vita, i bambini giocavano a rimbalzare la corda, e gli adulti sedevano sulle terrazze dei bar, godendosi il loro tradizionale aperitivo.
Ma ciò che rendeva davvero speciale San Esteban era la sua piscina comunale, un'oasi di freschezza in mezzo a un caldo cocente. I giorni trascorrevano tra tuffi, risate e partite di pallanuoto improvvisate. Quei momenti di divertimento sotto il sole ardente sono rimasti impressi nella mia mente, come un tesoro a cui tornare nei momenti di nostalgia.
Le feste del paese, un evento annuale a cui nessuno voleva mancare, erano un tripudio di gioia e folklore. Il suono della musica tradizionale e i fuochi d'artificio che illuminavano il cielo notturno erano un piacere per i sensi. Le strade si riempivano di costumi regionali colorati e la piazza principale si trasformava in un turbinio di emozioni e tradizioni condivise. Le notti di danze e risate con gli amici erano indimenticabili, e l'odore dei churros e dello zucchero filato era inconfondibile.
Ma al di là della piscina e delle feste, San Esteban de Litera offriva anche la meraviglia della natura. Le nostre escursioni lungo il fiume, con la fresca brezza di montagna che ci accarezzava la pelle, erano momenti di avventura e scoperta. Esploravamo i sentieri lungo il fiume, costruivamo piccole dighe di pietra e ci sdraiavamo sull'erba ad ascoltare il sussurro delle foglie e il canto degli uccelli.
veduta aerea della città |
piazza cittadina durante le festività di agosto |
Tuttavia, con il passare degli anni, la vita è diventata più frenetica e le estati si sono accorciate. La distanza tra San Esteban e la mia routine quotidiana è diventata sempre più grande. La nostalgia ha cominciato a tingere i miei ricordi di un tono malinconico. Gli impegni di lavoro e l'agitazione quotidiana mi hanno allontanato da quel paradiso d'infanzia.
Oggi, guardo indietro e desidero tornare in quel paese che era il mio rifugio estivo. Mi mancano le risate, le birichinate e le notti stellate trascorse con amici che non vedo più con la stessa frequenza. Desidero tornare a passeggiare per le strade lastricate, assaporare i piatti locali e sentire l'abbraccio caloroso della comunità che dava vita a San Esteban.
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